In questa guida illustrativa sull’antivegetativa, vi spiegheremo le differenze cruciali tra vernici e pitture, approfondendo l’utilizzo di materiali alternativi più ecologici. Prima dell’applicazione dell’antivegetativa, scoprirete i due principali tipi di antivegetative: quelle autoleviganti, che rendono il processo più veloce, e quelle a matrice dura, ideali per condizioni marine difficili.

Vi forniremo consigli pratici suggerendovi anche marchi affidabili con i quali lavorare, come le linee specifiche di Aemme Colori e Veneziani Yachting. Metteremo in evidenza l’importanza di rispettare le normative ambientali e vi daremo istruzioni dettagliate per preparare e applicare l’antivegetativa in maniera ottimale, sottolineando l’importanza di un utilizzo responsabile e consapevole di tali prodotti.

Che cos’è la pittura antivegetativa?

Prima di procedere nell’applicazione dell’antivegetativa, rispondiamo alla domanda forse banale, ma di certo la più ovvia: che cos’è la pittura antivegetativa e a cosa serve? Una vernice o pittura antivegetativa sono prodotti utilizzati per proteggere la superficie di un oggetto, principalmente imbarcazioni, ma anche un molo o altre strutture marittime (più semplicemente a contatto con l’acqua), dalla crescita di alghe, muschi e altre forme di vegetazione.

Una prima distinzione generale è la differenza da fare tra la pittura e la vernice. Vengono spesso utilizzati come sinonimi ma erroneamente, in realtà le due costituiscono due tipologie ben distinte di prodotti, così come le loro caratteristiche si adattano ad impieghi diversi.

In estrema sintesi, la pittura è ottenuta con la combinazione di pigmenti colorati che la rendono coprente in maniera totale o parzialmente. Il suo impiego maschera le caratteristiche superficiali del supporto (per esempio donando una tonalità di colore a scelta).

La vernice invece, è fondamentalmente priva della pigmentazione di cui prima ed è trasparente. La sua applicazione consente quindi di vedere il sottostante, limitandosi a proteggere e salvaguardare il supporto, migliorandone non solo le prestazioni ma anche risaltandone le caratteristiche senza mascherarle (per esempio accentuando alla vista le venature del legno).

I rivestimenti antivegetativi si utilizzano da secoli, ed abbiamo riferimenti storici riconosciuti fin dai tempi dell’antico Egitto e alla Grecia. In passato molti materiali tossici come il piombo e il mercurio erano comunemente utilizzati nei rivestimenti così come più recentemente anche lo stagno, ma questi sono stati banditi a causa dei loro effetti dannosi sull’ambiente e sulla salute umana. Attualmente sono spesso utilizzati componenti come rame o zinco.

Quali sono le componenti che formano un’Antivegetativa?

Sono principalmente due le componenti principali che costituiscono un’antivegetativa: la matrice e il biocida. La matrice ha il compito di incorporare pigmenti mentre il biocida, permettendo il rilascio graduale di quest’ultimo in acqua, allontanando le possibili formazioni di organismi. A seconda del tipo di matrice utilizzato, cambia la diffusione nell’acqua.

Queste vernici si suddividono in autoleviganti o a matrice dura che vengono mescolati con pigmenti coloranti e altri ingredienti per conferire proprietà antimicrobiche e di prevenzione della crescita di organismi marini. Da ricordare che, per evitare fenomeni di corrosione elettrolitica, tutte le vernici antivegetative che contengono metalli non possono essere utilizzate su scafi in alluminio. Quindi bisogna prestare molta attenzione su quale prodotto è più indicato.

Ad ogni modo, tutt’ora i requisiti da soddisfare per poter immettere un prodotto nel mercato sono altissimi, così come gli standard sempre aggiornati da seguire. Si suggerisce sempre di utilizzare le antivegetative con cautela e si consiglia una buona manutenzione, piuttosto di applicare indiscriminatamente tali prodotti.

Quali differenze ci sono nelle antivegetative presenti sul mercato?

Le pitture antivegetative si dividono sostanzialmente in due gruppi, quelle dal potere autolevigante e quelle a matrice dura.

L’antivegetativa autolevigante è un tipo di vernice che composta da una base di resina sintetica, come il policarbonato o il policarbonato acrilonitrile, che una volta applicata sulla superficie, forma uno strato liscio e uniforme senza bisogno di levigatura. L’utilizzo di un’antivegetativa autolevigante può risparmiare tempo e fatica durante il processo di preparazione della superficie, poiché non è necessario levigare la vernice una volta che è asciutta.

I vantaggi dell’antivegetativa autolevigante:

  • Elevata protezione.
  • Rimozione facilitata con idropulitrice.

L’antivegetativa autolevigante è un tipo di vernice che composta da una base di resina sintetica, come il policarbonato o il policarbonato acrilonitrile, che una volta applicata sulla superficie, forma uno strato liscio e uniforme senza bisogno di levigatura. L’utilizzo di un’antivegetativa autolevigante può risparmiare tempo e fatica durante il processo di preparazione della superficie, poiché non è necessario levigare la vernice una volta che è asciutta.

I vantaggi dell’antivegetativa a matrice dura:

  • I costi sono generalmente inferiori a quelli delle antivegetative autoleviganti.
  • Adatto alle imbarcazioni che prediligono alte velocità.

l’Antivegetativa a matrice dura invece, è particolarmente adatta per l’uso su barche e altri oggetti marini che devono resistere a condizioni difficili o ad un uso intensivo. A differenza di quelle autoleviganti, funzionano solo tramite l’azione chimica. Poiché sono molto resistenti all’usura, rappresentano la scelta ideale per barche che navigano ad alta velocità o che vengono rimosse dall’acqua con frequentemente. L’applicazione utilizzando un pennello, un rullo o una pistola a spruzzo, richiede però un tempo di asciugatura più lungo rispetto ad altre vernici antivegetative. Tuttavia, una volta asciutta, può durare per un periodo più lungo e duraturo nel tempo, senza bisogno di essere riapplicata in tempi brevi.

Consigli utili, considerazioni e cos’è importante ricordare

Com’è ovvio, esistono diversi tipi di vernici antivegetative disponibili sul mercato, ognuna delle quali è formulata per soddisfare le esigenze specifiche di un determinato tipo di superficie o ambiente marino. Ad esempio, alcune vernici antivegetative sono progettate per essere utilizzate su legno, mentre altre sono più adatte per l’uso su metallo, ferro o alluminio, come anche in plastica. Inoltre, alcune vernici antivegetative sono formulate per resistere ai raggi UV o per offrire una maggiore durata nelle acque salate, mentre altre sono progettate per essere facilmente rimovibili in caso di necessità.

È importante sottolineare che l’utilizzo dell’antivegetativa non è sempre necessario, in quanto la pulizia periodica dello scafo e la rimozione manuale delle alghe e muschi possono essere altrettanto efficaci nel prevenire ulteriormente la loro crescita.

In conclusione, è importante scegliere la pittura antivegetativa più adatta alle proprie esigenze e seguire attentamente le istruzioni del produttore per garantire la migliore efficacia del prodotto. Inoltre, è importante ricordare che le vernici antivegetative devono essere applicate in modo sicuro e responsabile, evitando di danneggiare l’ambiente.

Va ricordato che l’applicazione dell’antivegetativa non è sempre necessario, in quanto la pulizia periodica dello scafo e la rimozione manuale delle alghe e muschi possono essere altrettanto efficaci nel prevenire ulteriormente la loro crescita.

Da tenere a mente infatti che l’uso di antivegetative deve essere sempre autorizzato dalle autorità marittime e rispettare le norme e le regole in vigore in ciascun paese e zona marittima, per evitare sanzioni e danni ambientali.

Proprio per questo si consiglia valutare sempre che i prodotti soddisfino i requisiti IMO (AFS/CONF/26) sulle antivegetative e contengano sostanze attive adeguate al regolamento BPR (regolamento (UE) n. 528/2012).

In definitiva:

  1. Le vernici o pitture antivegetative sono prodotti utilizzati per proteggere la superficie di oggetti come barche e moli dalla crescita di alghe, muschi e altre forme di vegetazione.

  2. Sono formate da una base di resina sintetica mescolata con pigmenti coloranti e altri ingredienti per conferire proprietà antimicrobiche e di prevenzione della crescita di organismi marini.

  3. Possono essere applicate utilizzando un pennello, un rullo o una pistola a spruzzo e sono disponibili in diverse formulazioni per soddisfare le esigenze specifiche di differenti tipi di superfici o ambienti marini.

Breve guida per l’applicazione dell’Antivegetativa

Prima di iniziare l’applicazione dell’antivegetativa, consigliamo vivamente l’acquisto di un prodotto di qualità per non rischiare di avere brutte sorprese. Tra i produttori di antivegetative possiamo trovare Aemme Colori con il prodotto Venox Super. In alternativa si può prendere in considerazione la Veneziani Yachting con i suoi numerosissimi prodotti della linea nautica, come la pittura Antivegetativa a lunga durata Eurosprint NEXT oppure Antivegetativa Ablativa Cupron 3.0. Queste possono essere le pitture più adatte alle normali esigenze, quale può essere la verniciatura per il rinnovo di uno scafo.

Iniziamo

  1. Elimina qualsiasi traccia di sabbia, polvere, olio, grasso o precedente antivegetativa dalle superfici.

  2. Lava lo scafo con acqua dolce, eventualmente utilizzando un idropulitrice che ci permetterà di eliminare facilmente alghe, denti di cane e vecchie pitture.

  3. Usa uno sgrassante e poi a risciacquare abbondantemente (Passare una veloce mano di carta abrasiva molto fine, meglio se all’acqua che faciliterà l’aggrappaggio dei prodotti che andremo ad applicare).

  4. Rimuovi la polvere con una spazzola dura. Se precedentemente è stata applicata un’antivegetativa autolevigante questa verrà asportata quasi totalmente dal passaggio del getto a pressione e non occorrerà generalmente intervenire meccanicamente.

Se avevate utilizzato un prodotto antivegetativo a matrice dura, sarà invece necessario rimuovere eventuali scaglie o bolle. Se lo strato, magari accumulato durante gli anni, presenta evidenti segni di deterioramento che potrebbero pregiudicare la tenuta della nuova antivegetativa o le prestazioni della barca, consigliamo di rimuoverla interamente.

È ora di Carteggiare!

La carteggiatura è un processo fondamentale e che può essere affrontato in diverse modalità.

Per la rimozione della vernice precedente si può operare in due maniere distinte:

  • Rimozione chimica: Consigliamo vivamente di utilizzare sverniciatori all’acqua in gel, molto efficaci perché aderiscono anche su superfici verticali. Possono essere facilmente rimossi con una spatola senza disperdere le sostanze chimiche dannose nell’ambiente come ad esempio lo Sverniciatore Ecologico per Barche Aquastrip

  • Rimozione meccanica: Quando per varie ragioni ci è impossibile usare lo sverniciatore o preferiamo intervenire meccanicamente non ci resta che procedere con la carteggiatura. Delimitare la zona da carteggiare con del nastro per carrozzieri (carta gommata) per evitare di rovinare parti dello scafo che non verranno ricoperti dall’antivegetativa.

Se utilizziamo un utensile elettrico fare attenzione a non insistere troppo su una determinata zona ma procedere piuttosto con lunghe, veloci e ripetute passate per evitare di danneggiare il gelcoat, la resina o qualsiasi altro substrato.

La grammatura della carta da utilizzare dipende dallo spessore che deve essere rimosso, è importante effettuare un ultimo passaggio con una carta a grammatura fine per lasciare lo scafo non troppo ruvido.

Se sei interessato alla levigatura meccanica dell’imbarcazione e hai bisogno di suggerimenti passo passo su come agire, (come ad esempio i vari cicli completi con stucchi, fondi e sottosmalti, come anche i passaggi sui supporti e le grane da utilizzare), segui la nostra guida su Come Carteggiare la Barca per una Finitura Perfetta

Siamo pronti a verniciare?

A questo punto siamo pronti per verniciare lo scafo e all’applicazione dell’antivegetativa. Presta attenzione a questi ultimi passaggi per un risultato ottimale.

  1. Delimitare la zona da carteggiare con del nastro per carrozzieri (carta gommata) per evitare di rovinare parti dello scafo che non verranno ricoperti dall’antivegetativa.

  2. Verniciamo con l’antivegetativa. Applichiamo due mani sulla carena e una mano supplementare sulla linea di galleggiamento e sui timoni che necessitano di una protezione ulteriore. Attendere circa 2-3 ore ) tra una mano e l’altra per permettere alla vernice di asciugarsi uniformemente. La messa in acqua potrà avvenire qualche ora dopo la stesura dell’ultima mano.

Per una perfetta applicazione vi proponiamo una guida dettagliata in tutti i suoi passaggi, con specifiche tecniche dei prodotti, quelli consigliati per ogni evenienza ed anche video tutorial ed illustrativi. Se sei interessato, la guida alla manutenzione pitturazione e verniciatura della barca fa di certo al caso tuo.

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